domenica 31 agosto 2008

Fare la giornalista


Tornando alla mia lunga estate....
Caro Blog, ci sono cose belle di cui ancora non ti ho parlato

Prima di tutto inizierei dal mio stage giornalistico. Un’esperienza molto stimolante e soprattutto arricchente.
Si, il mestiere del giornalista mi piace. Non importa se devi correre di qua e di là e rincasare tardi la sera. Per lo meno prima di addormentarti non ti fai mille pensieri su cosa puoi avere dimenticato di fare, cosa avresti potuto fare meglio ecc. Sei semplicemente soddisfatto. Soddisfatto e rilassato. Il tuo articolo è lì, in fase di stampa, risultato di un evento e lavoro quotidiano che domani sarà già sostituito da un altro sempre di tua produzione…
E poi l’ambiente in redazione è mitico… ridendo e scherzando di tutto ciò che accade ci si sente come avvolti da un certo potere… quello di sapere ciò che in molti ancora non sanno…e quindi poi l’onore… quello di poterglielo comunicare. È vero che al giorno d’oggi prima della stampa arriva internet e il TG serale, ma questo non toglie il fascino della parola stampata… Un articolo di giornale non è semplicemente un testo messo lì, altrimenti è pure vero che nessuno lo leggerebbe, soprattutto di questi tempi. Ma è tutto il lavoro che ci sta attorno e che vuole non solo renderlo attraente, ma anche comprensibile a tutti: è qualcosa di enorme, e ti fa stare bene.
E poi si ha proprio la possibilità di uscire a scoprire chissà quale mistero e, soprattutto nel mio caso, imparando un sacco di nuove cose.
La libertà che mi è stata data era molta, come anche la possibilità di scrivere quotidianamente un pezzo. I contenuti chiaramente erano quelli che erano dato il periodo (in estate, per quanto riguarda la cronaca regionale, le news non sono mai molte). Ma in complesso si, direi proprio che lo stage l’ho vissuto positivamente!

1 commento:

l'antimoodle ha detto...

E poi erano davvero belli i tuoi articoli! :)